Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      5j)2 libro quinto
      11 vagar dei porci senza custode fu proibito fin dal 1528, non per un riguardo di polizia, ma nell'interesse fiscale, perchè il comune dovea pagare ai padroni il prezzo di quei che si trovavano uccisi. Ma non potè estirparsi 1' abuso di lasciarli pascolar in città, a malgrado di replicati divieti fino al secolo xvi (4).
      I Giudei furono ammessi in Torino l'anno 1424
      probabilmente in odio de'prestatori cristiani, e perchè si contentavano di minor merito pel danaro che davano a mutuo. La cagione apparente di riceverli fu, perchè conversando co'cristiani, dall'esempio di questi e da divina ispirazione fossero tocchi a riconoscere i loro errori, a pigliar la via della salute, ad adorare il loro Re Gesù Cristo. Elia Ala-
      mandi colla sua famiglia fu il primo a stabilire la sua residenza in Torino. Per molti anni vissero frammisti ai cristiani; anzi s'impacciavano perfino nel mestier del beccaio. Ma il comune lo vietò, e nel 1457 ebbe ricorso al consiglio ducale onde ridurli ad abitare in luogo appartalo.
      In seltembre del 1457, il comune prescrisse si selciasse la via di Dora Grossa da chi possedeva casa sovr'essa. Due anni dopo si lastricò di mattoni colti la piazza del mercato. Ma il selcialo delle altre vie e piazze non fu compiuto che nel secolo xvi, sebbene l'opera s'andasse lentamente continuando (5).
      La distruzione dei banchi delle beccherie fu


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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