Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      cominciala nel 1401, e compiuta nel secolo seguente. Ma fin dal 1525 si era vietato ai beccai di macellare fuor del luogo destinato, d'uccider animali clic non fossero stali prima visitali, di gonfiar le carni, di vender carni morbose. Savi capitoli cransi promulgati a questo riguardo anche assai tempo prima. L'ordine di coprir le cloache e di condurle sotterra, fu dato dalla duchessa Bianca nel 1490, e rinnovato dal comune in novembre del 1545.
      In marzo del 1448, il fuoco avendo consumalo la casa d'un borghese, il comune nel conceder aiuto per riedificarla bandì, che tutti quelli che avessero case, portici, tettoie, porcili coperti di paglia o strame entro la cerchia della città, dovessero sostituirvi in breve termine altra materia, a pena di sessanta soldi viennesi. Così diventa il male un' occasione al bene.
      Già fin dai tempi antichi la superiore ispezione delle fabbriche apparteneva al comune, al quale conveniva ricorrere per ogni esteri or variazione che si volesse fare; ma questa parte dell'edilità non fu esercitata con molta distinzione dai nostri buoni antenati, a giudicarne dallo scarsissimo numero di fabbriche, le quali serbino vestigio di antichità.
      Contribuiva non meno alla sanità che alla tranquillità pubblica l'abbondanza dell'annona. I mezzipiù ordinarii, quando si temeva carestia, erano di vietare l'esportazione del grano e di ogni vettovaglia,
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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