Storia di Torino di Luigi Cibrario
unito quinto, capo settimo
30 0
che domandava l'ufficio delle scuole di grammatica, e trovatolo sufficiente, gli dier le scuole per un anno, ordinando :
1° Niun altro maestro potesse aprire scuola in Torino.
2° Ogni scolare potesse venir liberamente alle scuole, e far dimora in Torino ( e così anche i forestieri), e fosse salvo e sicuro, non ostante qualunque cambio o rappresaglia; eccettuati i fuorusciti traditori e i loro figliuoli.
5° Ogni scolare di Torino rispondesse per la mercede di un anno, se dormiva nella casa delle scuole, sedici soldi viennesi; se non dormiva, dieci soldi ; e potesse esservi dalla curia costretto in via pronta e sommaria.
In altra occasione si statuì che potessero pel pagamento di tal mercede tenersi in arresto, e costringersi con sequestri i parenti, od altri che accompagnassero i ragazzi a scuola (1). Nel 1546 ebbe le scuole per due anni Ber tramino de Cumini di Milano , chiamato dottore di grammatica. Il comune gli assegnò una casa e 12 lire viennesi di stipendio all'anno, con questi patti :
Faccia sua continua residenza a Torino;
Insegni tutto F anno a qualunque scolare di Torino e ripeta loro sufficientemente latinità, ed i libri che leggerà;
Riceva pel magistero e per la ripetizione da
| |
Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
|
Pagina (399/531)
|
Niun Torino Torino Torino Ber Cumini Milano Torino Torino
|