Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      capo skttiiwoduchessa Violante, già mentovata, nel commettere a Niccolò di 'Parso l'ammaestrameli!o del piccolo duca, rammentava nelle sue lettere patenti, beati esser i popoli i cui re sono filosofi o di filosofia studiosi. E alcun tempo dopo, nel deputargli un governatore, che fu Filiberto di Grolcc, sire d'Eslins, disse, che sapendo di non poter fare al figliuolo un maggior dono che di porlo sotto la guida d'un lant'uomo coti tante lettere, con tante preghiere, con tante ambasciate l' avea ricercato di assumere quella vasta provincia, che alla perfine avea dovuto consentire (9).
      Filiberto i riusciva, adir vero,un principe addottrinato; ed ancor fanciullo orava al cospetto dei tre stati della monarchia, non senza maraviglia ne senza lagrime di molti di que' che l'udivano (10).
      Continuò lo studio torinese a fiorire a' tempi di Carlo 111, principe la cui mente era vaga e adorna di buoni sludi. 11 celebre Desiderio Erasmo di Roterdam, agostiniano, vi fu laureato in teologia il dì 4 di settembre! 506 insieme con Tommaso Redda della diocesi di Worms. Insignoritisi poscia i Francesi di queste contrade, dapprima mostrarono di voler favorire lo studio torinese ; anzi al loro tempo si diedero le prime lauree in chirurgia ; ma nel 1558, essendo nata contesa tra gli scolari e i soldati, monsignor d'Ossun, governatore della città, fece chiuder lo studio; e tacquero le dotte scuole fino al 1566, quando


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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