Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LIItKO QUINTOVigono ed altri comuni a mantener tre bandiere di cavalli per sei mesi. Il comune consentì per due sole bandiere e per tre mesi, con patto che il principe gli desse il possesso d'alcuni terreni, per cui v'era contestazione con Bonifacio di Cavoretto.
Dopo la morte di Giacomo d'Acaia, Amedeo vi, detto il conte Verde, come tutore de'pupilli governò il Piemonte, nel qual tempo il suo consiglio risiedette spesso a Rivoli ed a Torino. Nel 1372, addì 20 d' aprile, il conte era a Torino e chiedeva esercito generale contro al marchese di Saluzzo ed ai Visconti, essendo egli capo di quella famosa lega che doveva attutare Porgoglio de'signori di Milano. Il comune nominava due ambasciadori a pregarlo si contentasse della metà dell' esercito, cioè di due quartieri della città, secondo 1' accordo.
In maggio Inghiramo, sire di Coucy, nipote del conte Verde e suo luogotenente generale, ordinò ai Torinesi di mandar tutto il popolo all'esercito, sperando di poter presto operare qualche rilevata fazione. Il comune concedette solamente, di grazia speciale, venticinque clienti per venticinque giorni, pregando il sire di Coucy che volesse degnarsi di contentarsene. Sul finir di quel mese intendeva il Coucy d'andar a campo a Carmagnola, e nuovamente intimava ai Torinesi di far esercito generale. Il comune die quaranta clienti per dieci giorni.
A' 1G di giugno scendeva il conte Verde a Rivoli
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (420/531)
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