Storia di Torino di Luigi Cibrario
Cai'o Plinio 555
curiosi Ih degli studiosi : a Torino, a Mondovì, a Borgo
in Brcssa, a Vercelli alzò cittadelle, adoperandovi la scienza propria (che molta n'avea in tal fatto),
<
<
quella di Francesco Pacciollo e di Ferrante Vitelli. Creò un esercito permanente nazionale di 12pn. uomini, e chiari capitani deputò a comandarlo, e del paese e forestieri; creò ancora quindici compagnie di cavalli. Riformò la moneta, della quale tanto si era abusato, e mantenne severamente la pubblica fede. Nuovi ordini pubblicò in materia civile e criminale, esempi di specchiata prudenza. Ai donativi, chiesti volta per volta, sostituì il tasso ed altre gravezze, e con lunghe e sagaci negoziazioni persuase i principali comuni a consentire senza opposizione, mostrando chiaramente come tutto s'impiegasse a benefìcio del paese il provento dell'erario ducale. Introdusse l'industria della seta, gran quantità d'arti meccaniche, massime le più utili ; del fondere e git-tar cannoni e altri stromenti da guerra egli stesso si dilettava, come dello stillar acque ed olii, e d'altre operazioni di chimica.
Della storia grandemente si dilettava ; e sebbene parlasse e scrivesse perfettamente Io spagnuolo ed il francese, che era l'antica lingua di sua casa, pure, sapendo d'essere principe italiano, di quella si valea continuamente, usando una buonissima lingua comune cortigiana (1).
Infine, perchè ninna gloria mancasse al suo regno,
| |
Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
|
Pagina (435/531)
|
Plinio Torino Mondovì Borgo Brcssa Vercelli Francesco Pacciollo Ferrante Vitelli
|