Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      dello studio i Torinesi. Promessa illusoria, perchè chi sarebbe giudice della dottrina?
      A' 2 luglio del 11)69, su novelle rimostranze della città, desiderosa di migliorar la forma degli edifizi, de' quali fino a quel tempo non s5 erano i Torinesi mostrati molto solleciti, consentiva Emmanuele Filiberto ad invitare i padroni di casa a venderle a chi volesse fare un maggior edilizio; e lagnandosi la città che il capitano di giustizia turbasse la giurisdizione del vicario, dichiarò nullo quanto si facesse contra gli ordini politici ed i decreti del vicario; essendoché al giudice spettava l'ordinaria giurisdizione, al vicario ed al suo assessore la prima appellazione, e la politica della città.
      Mancò di vita questo gran principe in età d'anni
      52, addì 50 d'agosto del 1580.
      Nella ristaurazione delia monarchia, fatta da Emmanuele Filiberto, creandosi interessi generali in luogo di tanti interessi locali, naufragarono necessariamente molte ragioni private. Chi ripon sua speranza e sua salvezza in un privilegio che sceveri lui con pochi da tutti gli altri, e Io mantenga in condizione isolata ed eccezionale, avrà considerato quelle riforme come violenza, l'obblio di patti antichi e solenni come un'oppressione ; tanto più che la forte volontà d'Emmanuele Filiberto camminava veloce verso il grande suo scopo, senza guardare ai minuti ostacoli, come quel medico, il quale, volendo guarire


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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