Storia di Torino di Luigi Cibrario
440
libro sesto, capo primoun corpo corrotto, e già quasi incancrenito, non attende al dolore, ed alla perturbazion momentanea che il rimedio cagiona, e mira soltanto al risulta-mento tinaie. Ed è questo risultamento nella riforma total dello Stato, che più ancora delle vinte battaglie fa comparir grande a' miei occhi Emmanuele Filiberto.
In così fatta rinnovazione d'ogni civile instituto, la città di Torino patì minori mutazioni d'ogni altra. Imperocché conservò, e conserva non solo il privilegio d'eleggere il vicario, i sindaci ed i consiglieri, ma quello ben più raro d'amministrarsi da se medesima, senza intervento d'alcun ufficiale regio; nel che ha proceduto e procede con misura, e con generosità.
Nel secolo xvn pigliarono i consiglieri il titolo di decurioni; al quale alcuna volta aggiungevano quello di conti di Grugliasco.
| |
Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
|
Pagina (440/531)
|
Stato Emmanuele Filiberto Torino Grugliasco Imperocché
|