Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      furono veduti molli che , appoggiali alle mura, stavano come trasognali, senza parlare, nè mangiar, nè bore, due, tre e quattro giorni e notti in piedi e poi, vinti dal male e dalla spossatezza, cadeano morti senza soccorso nè spirituale, nè temporale.
      Moltissimi religiosi, clic recavano i sagramenti agli appestati, furon presi dal male, e la massima parte morì. I curati di Torino, da due in fuori, morirono tutti, e i loro successori ebbero la medesima sorte, e fino in molte parrocchie i successori de' successori.
      Molti casi orrendi ed abbominevoli, molti pietosissimi narra il medico Fiocchetto; uno solo ne rammenterò, ed è di due fanciullini, uno eli tre, l'altro di quattro anni, che, mancati i genitori, trovandosi soli soli, tocchi dal male, s'abbracciarono con fraterno affetto, e così morirono; ed abbracciatili trovarono i monatti alla porta della casa che sorge avanti alla chiesa della Trinità, e così avvinti li git-tarono tra gli altri cadaveri, sotto al peso de' quali scricchiolava il carro che conducevano.
      E siccome la moltitudine e la prontezza di tali morti ha per effetto ordinario prima di spaventare, poi d'instupidire, e di indurar il cuore, massime alle persone volgari , così faceansi nel più atroce imperversar del contagio tanti matrimonii in questa città, che a me era (udiamo il protomedico) di gran stupore, atteso che in molte case, appena in questa il. cadavere del marito era in istrada, e nell"altra


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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