Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      Vedova di Vittorio Amedeo i, era madama Cristina di Francia, sorella del re Cristianissimo, la quale amando il fratello e la Francia, non amava per altro, ma odiava e temeva il Riclielieu che aveva mandato in esiglio sua madre, e tenea sotto perpetua tutela il fratello. Posta tra due potenze che contendeano per aver il predominio in Italia, ella avea sempre anteposto gli interessi francesi agli spagnuoli; e forse in parte a tale predilezione, era dovuta l'affrettata conclusione dell'articolo segreto aggiunto al trattato di Cherasco per la cessione di Pinerolo. Ma col progresso de' tempi ben diede a conoscere che, nelle cose sostanziali, agli interessi di Francia, ella sapeva anteporre ed anteponeva quelli della sua patria d'adozione. Onde spiacque mortalmente al Richelieu, e seco spiacquero i principali ministri col cui consiglio si governava.
      Degno interprete della prepotenza di Richelieu era presso la duchessa il signor d'Emerì, ambascia-dor di Francia, uomo rusticano e tracotante, il quale comunicando alla bella e spiritosa Cristina i duri imperii del suo padrone, li aggravava coli' insolenza delle forme.
      Era interesse della Francia che Cristina assumesse sola l'ufficio di tutrice e reggente, perche in questo modo i Francesi poteano sperare d' aver senza contrasto il predominio in Piemonte, ed esser tutori della tutrice :


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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