Storia di Torino di Luigi Cibrario
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iti Piemonte colle forze di Spagna, sicuri di trovarvi non solo numerose simpatie, ma partigiani operosi e devoti. La reggente per assumere la tutela aveva invocalo gli antichi esempli della li. Casa, e la volontā del duca suo marito. Essi poteano similmente invocar i medesimi esempli ond' esserne partecipi, ed ebbero torto di volervi aggiungere un decreto imperiale che a loro la conferiva. Se non che siffatti ordini Cesarci, estesi colla usata pomposa solennitā di vocaboli, non pregiudicavano P indipendenza nazionale, perchč aveano quel tanto sol &' efficacia che loro si volea concedere, laddove i segreti ed i palesi comandi del Riehelieu, poteano talvolta con lagrime e tremore essere indugiati, ma erano quasi tutti obbediti.
La prima terra fortificata che venne alle mani dei principi fu Chivasso. 11 principe Tommaso P ebbeper sorpresa. Allora si recarono a sua divozione Ivrea, Biella ed Aosta: poi Asti e Trino. 1 comandanti dopo d'essersi difesi con maggiore o minor costanza passavano sotto gli stendardi de'principi. Frattanto Riehelieu, invece di soccorrere la reggente, accusando le genti di Savoia di tradimento, volle aver nelle mani Carmagnola, Savigliano e Cherasco. 11 conte Filippo d' Aglič, principal ministro e confidente di Cristina, s'oppose con nobil fermezza. Onde cadde in disgrazia di Riehelieu, e se la reggente non alzava la voce, minacciando di prendere il velo,
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (459/531)
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