Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      A Grenoble Uichelicu non dissimulò alla duchessa clic il re voleva per buoni rispetti il nipote a Parigi, e intendeva di guarnir Mommcliano di soldati francesi. Ma Cristina fu salda ne1 suoi rifiuti. Carezze e minacce furono messe in opera inutilmente. Indarno ancora tentò quel ministro la fede del conte Filippo d'Aglio. Questi non fu men duro che la reggente, e lo Stato fu salvo.
      Nel 1G40 Leganez aprì la campagna andando a campo a Casale. Ma il general francese d'Harcourt lo costrinse a levar l'assedio, e venne quindi a porlo ei medesimo a Torino. Cominciò a strìngere la città il 10 di maggio.
      Poco stante giunse Leganez a bloccare d'Harcourt nelle sue linee. Spettacolo unico piuttostochè raro. La cittadella eli Torino, tenuta dai Francesi: assediata dalla città, dov'erano il principe Tommaso e gli Spagnuoli. La città assediata dai Francesi : il campo degli assedianti assediato dagli Spagnuoli. In quel-1 assedio un ingegnere del principe trovò il mezzo di corrispondere col campo spagnuolo per via di bombe, la cui capacità conteneva dispacci in luogo di polvere. Ma le bombe che rinviava il campo spagnuolo non conteneano pane di che la città pativa estremo disagio. In tali angustie il principe Tommaso tentò una vigorosa sortita addì 14 di settembre , ma Leganez non si mosse punto a soccorrerlo. E però egli trattò della resa, e sei giorni dopo sortì cogli onori della guerra e si ritirò in Ivrea.


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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