Storia di Torino di Luigi Cibrario
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Mimo sestoValorosissimo tra i più valorosi, e degno d'essere paragonato co' maggiori eroi dell' antichità, è senza dubbio Pietro Micca di Sagliano d'Andorno. Verso la mezzanotte, cominciando il dì 50 d'agosto, molti granatieri francesi, varcato il fosso della mezzaluna di soccorso della cittadella, passano presso la controscarpa, e, pervenuti improvvisamente all'angolo sa-gliente, giungono alla porta della galleria per cui si scende nell'interno della piazza. Resiste la guardia Piemontese; ma in breve, sopravvenendo nuovi aggressori, è uccisa; ed i Francesi stanno percorrere nella grande galleria: ma due minatori chiudon la porta della scala che mette dalla galleria alta nella bassa. Quivi era stata preparata una mina, onde poter all'uopo ruinar la scala, e impedir il passo al nemico. Sentendo che i Francesi abbattean la porta a colpi d'accetta, Pietro Micca dice al compagno d'accender la mina; e vedendolo esitare,lo allontana col braccio
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e gli dice, sorridendo : Tu sei più lungo che un giorno senza pane; fuggi e lascia fare a me. Applica la miccia alla mina, e balza in aria egli il primo, ma con lui saltano tre compagnie di granatieri francesi, ed una batteria nemica (1).
Egli era ammogliato e padre, avendo dalla moglie Maria un bambino di due anni.
Con siffatti difensori la monarchia di Savoia nonpotea perire.
All'indomani i Francesi diedero un furioso assallo
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (478/531)
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