Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LIBRO SESTOche avean godute per due, per tre, per quattro ed anche per più generazioni, solo provare d'averle acquistate a titolo oneroso.
Aggiungasi che, in affari di natura tanto odiosa,
si procedette con tale vivezza, che ne' primi giorni,
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dacché fu instituito il magistrato straordinario, si fecero 800 citazioni. E che il re, de' principali avvocai i del foro torinese conquistò la dottrina e l'eloquenza, sollevandoli a cariche di magistratura. Cotti fu avvocato generale, Beltrutti procuratore generale, Caissotti e Bogino sostituti (1).
Come Emmanuele Filiberto, Vittorio Amedeo a tutti i rami di governo applicò o preparò utili riforme, compiute poi da Carlo Emmanuele ni, suo figliuolo e successore. L'università degli studi, la cui fama era molto scaduta, e che era allogata in case cattive ed oscure avanti S. Rocco, pose in più degna sede, nella via di Po; e, ciò che più monta, di professori elettissimi la rifornì, chiamati dalle altre province d'Italia e dalla Francia. Fu riapertal'il di novembre del 1720.
Questo principe, di voglie così assolute, e tanto amico del comando, che alcuna volta tentò d'ingerirsi fin ne' giudizii, de' quali sacra debb'essere ed inviolata l'indipendenza , nel 1750 pigliò improvviso consiglio di scendere volontariamente da quel trono che per opera sua sfavillava di tanta gloria.
L'imperatore Carlo vi, non avendo prole maschia,
perchè non poteanr
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (484/531)
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