Storia di Torino di Luigi Cibrario
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col guardo; c quelli che rabbrividiscono e s arrovellano al vedere un abuso della forza brutale, una oppressione, miserie inseparabili da quella vasta miseria del mondo corruttibile, e non calcolano quante migliaia di violenze, quante migliaia d'oppressioni si commetteranno per fondare un altr'ordine politico, il cui principal vantaggio sarà di cambiar i nomi delle cose e delle persone.
Negli ultimi mesi del 1792. la Savoia e Nizza furono occupale dai Francesi. Le truppe regie mal governate non sostennero l'antica fama. Poco dopo l'ammiraglio Truguet tentò, ma invano, d'impadronirsi della Sardegna. Nel 1795, i Piemontesi se-gnalaronsi ai colli di Raus e d'Authion, e giustificarono P alto concetto in cui le teneva, e sempre li tenne un giudice competente, Napoleone, il quale diceva e scriveva: 'che il re di Sardegna con un solo de' suoi reggimenti era più forte che tutta laCisalpina. Ma gli Austriaci, alleati del re, non ne secondavano i generosi disegni. La guerra durò con varie fasi fino al 1796. Vittorio Amedeo logorava Perario, e l'esercito logorava la sua canizie fra continui affanni, senza alcun prò. Parziali turbolenze, sintomi di malcontento, cominciavano a turbarne lo Stato. In aprile del 1796 giunge Buonaparte, l'uomo fatale, e colle battaglie di Montenotte, di Millesimo, di Mondovì, costringe il re di Sardegna a chieder pace. Un armistizio fu conchiuso a Cherasco: e il 15
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (493/531)
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