Storia di Torino di Luigi Cibrario
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documentil'assedio della presente città e ritrovandosi Pietro Micca al servizio di V. A. R. e nella compagnia de' Minadori, si è presentata occasione che li nemici francesi già avevano guadagnato la porta d'una mina con gran disavantaggio della cittadella, fu comandato dal Gav. Castel Alfieri Colonnello del Battaglione dell'Artiglieria , oppure invitato dalla generosità del suo animo (1) a portarsi a dare il fuoco a detta mina non ostante l'evidente pericolo di sua vita, a qual effetto si è portato a dare il fuoco a detta mina, e quella fece giuocare con perdita dell'inimico e della persona di detto Pietro Micca soldato minadore marito dell'esponente. Ed ora non avendo con che potersi sostenere, attesa la morte del suddetto suo marito, detto Cav. Castel Alfieri le ha sempre fatto sperare che dalla clemenza di V. A. R. sarebbe stata ricompensata la morte generosa del suo marito; per il che a' piedi di V. A. R. se ne ricorre, umilmente supplicandola si degni commiserare al povero stato della vedova esponente, mandare le venghi dato tutto ciò che a V. A. R. parerà, atteso che detto suo marito ha lasciato un piccol figlio in età d'anni due; il che spera dalla clemenza di V. A. R.
(I) Chi estese la supplica non ebbe notizie sicure. I particolari dell'eroico sagrifizio del Micca sono narrati dal conte Solaro della Margarita ( Journal dusiègede Turiti) che li seppe necessariamente dal compagno di luì che si salvò. —Vedi ciò che ne abbiamo detto nella Storia. — Forse quesla imperfetta narrazione è stala causa della scarsa mercede che ottenne la vedova.
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (520/531)
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