Storia di Torino di Luigi Cibrario
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I lituo PHIMOcausano improvvisi mutamenti di temperatura
e i lieti colli che incassano a levante il corso del Poarrestando le esalazioni fluviali
lo tramandano umidità
e la involgono spesso di nebbia.
Turrita e murala anche prima de' Romani esser dovea la città capitale de'popoli Taurini
poiché vietò il passo ad Annibale l'anno 221 avanti l'era volgare.
Divenuta sotto Cesare colonia Romana
s'adornò di tutti que'monumentidi cui si vestivano
ad imitazione di Roma
i municipii e le colonie. Templiteatri
anfiteatricirchi
bagni pubblicitrofei
archi trionfali dovettero nobilitarla. La porta meridionale fu chiamata Marmorea
a perenne indizio della sua magnificenzae sorgeva al di qua dal sito dove la via di S. Tommaso riesce a quella di Sta Teresa. La medesima via metteva alla porta settentrionale (porta palutii )
cheedificala nel secolo d'Augusto
è ancora in piedi} ed è l'edifizio che s'intitola dalle due torri che lo fiancheggiano 5 costrutte colla schietta eleganza delle opere militari del popolo Romano
di que'mattoni che sfidano il tempo e i morsi distruggitori de'venti aquilonariassai meglio che i marmi e le pietre.
La porta Marmorea fu demolita nel 1675. I suoi marmi furono destinali all'abbellimento della chiesa di Sta Teresa
che s'innalzava a non molta distanza ed un po' a levante della medesima
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (6/781)
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