Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAVO PRIMO
15
Era città piccolaina forte per mura e per torri
e più ancora per l'indole bellicosa de'popoli Taurini.
Ai tempi di Vitellio
quando i Baiavi e i Britanni
che teneano guernigione in Torino
levarono il campoalcuni fuochi lasciati accesi misero in fiamme la città.
Più volte probabilmenteal tempo dei re barbari e dei duchi Longobardi
Torinofatta campo di battaglia
ebbe a patire l'istessa sorte. E sebbene il fuoco essersi vegga sovente causa di migliorare e d'ampliar le strutturee di convertire il legno in mattoni
i mattoni in pietre ed in marmituttavia
perchè perite erano le arti che aveanoal tempo della grandezza romana
ingentilito la faccia del mondola città ne rimase deformata
non abbellita; e solo in epoca ignota si estese dal lato d'occidente per la lunghezza di due isolatifin alla linea della metà di piazza Susina o Paesana. E ciò prima del secolo x
nel qual tempo il novello ingrandimento conteneva (4) la chiesa di Sant'Andrea
la più bella che fosse allora in Torino
riedificata dal monaco Bruningo in capo della città
in mezzo alla case dei nobili (5) (ora la Consolata).
Sul finire del secolo ìx era il muro della città armato di densissime torrie girava tutto all'intorno una comoda galleria
sopra la quale ergevansi forti opere di difesa.
Amolovescovo di Torino
avendo quistione coi cittadinifu caccialo dalla propria sede
e durò tre
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (9/781)
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