Storia di Torino di Luigi Cibrario
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ì.lituo rumoavendo lasciato nel suo ultimo testamento che la sua vigna di Chieri
i libri ed i panni si dessero come risolverebbe Giacomo
vescovo di Torino
e vicario dell'Impero
ed il prevosto di S. Benedetto
il vescovo volle se ne facesse dono al detto spedale (6). Questo spedaleminato poi dalle guerre
fu unito nel 1548 allo spedalo di S. Giovanni.
Nel 1584
monsignor Peruzzi
vescovo di Sarchia e visitatore apostolicotrovò a S. Lazzaro tre uomini e tre donne lebbrose
nove donne tocche da morbo incurabilee quattro altri letti per uomini presi da uguale infermità (7).
Dietro la chiesa di Sani'Andrea
e probabilmente allo sbocco della strada delle Orfane
s'apriva la porta Pusterla. Due sobborghi stendeansi da questa parte sulla sponda destra della Dora. Quello di porta Doranea
ora borgo del Pallone
e quello di porta Pusterla
nel sito ov'ora sono le case dello spedale Cottolengo
e più in là
fin verso il fiumedove allora vedeasi lo spedale di S. Biagio de'Crociferi.
Verso l'angolo di Sant' Andrea
o della Consolata
trovavasi la chiesa di S. Giorgio in Valdocco
ceduta nel 1271 insieme con quella di S. Dalmazzo ai frati di Sant' Antonio dal vescovo Gualfredo.
Volgendo ora a mezzodì
e seguitando il corso delle mura a ponenteinconlravasi a diritta della strada di Rivoli il borgo di S. Donalo e di Colleasca
che protendevasi verso il Martinetto
ed era formato
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (20/781)
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