Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO SECONDO
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d'una sola slrada che chiudevasi con una porta. Eranvi in quel borgo la chiesa di S. Donato
la chiesa e lo spedale di S. Cristoforo dell'ordine degli Umiliali
la chiesa di S. Bernardo di Menlone
soggetta al preposto di Montegiove (GranS. Bernardo). In quel borgo si tennero alcun tempo le donne mondane.
Nel 1589 il comune supplicava il papa si degnasse d'applicare le rendite della prepositura degli Umiliali al ponte di Poessendoché la chiesa non si ufficiava
ne v'erano nelle case frati o monache; anzi vi si commetteano molte disonestà (8). Dopo la metà del secolo seguente vi si trasferirono gli Agostiniani
i quali nel 1457 ebbero dalla città aiuto a costruirvi lor celle. E il Pingone ricorda due altre chiese che vedeansi in sul principio del secolo xvie forse prima in quel borgo
S. Rolandino
e Santo Sepolcro de'Crociferi.
Distrutto quel borgo dai Francesi
gli Agostiniani vennero trasferiti in città
nella chiesa di S. Benedetto
e poi in quella di S. Giacomo.
Inconlravasi poi la porta Segusina difesa da due torricon un corpo di fabbrica intermedio
onde portava nome di Castello. Anzi prima del 1200 era fortezza di qualche importanzae la sola che si vedesse in questa città. Camminando sempre al mezzodì s'incontrava all'angolo sud-ovest della città
dove ora sorge la cittadellail magnifico monastero
Voi. II 4
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (21/781)
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