Storia di Torino di Luigi Cibrario
ÓGLIBRO PRIMO
Si è già osservato come da quella parte il corso
occupata allora dai bastionie che due porte davano da quel lato l'accesso a Torino
la Marmorea allo sbocco della via di S. Tommaso
la Nova poco oltre S. Martiniano. Carlo Emmanuele ampliò la città da quel latoe costrusse a qualche distanza dalla città dieci isole nello spazio compreso tra il mercato delle legna e l'isolato della Madonna degli Angeli inclusivamente; e rinchiuse quell'ingrandimento con una zona di cinque bastioni
lasciando in piedi internamente il muro vecchio; oltre alle antiche porte che da quel lato davano l'accesso dalla città vecchia alla città nuova aprì
per mezzo alle isole che s'alzavano al meriggio di piazza Castello
una via ed una porta che si chiamarono via Nova e porla Nova. Tutto questo chiaro apparisce dai documentie meglio ancora si vede nelle carte che furono pubblicale nella guerra civile del 1640 (2).
Posciaai tempi della reggente Cristina
si unì
distrutto il murola città antica alla nuova mediante la vaghissima piazza di S. Carlo.
Il borgo di Po che protendevasi dalla porta del Castello
chiamata negli antichi tempi Fibellona
fin presso al fiumenello spazio di cent' anni che eran corsi dopo la distruzione fattane dai Francesi erasi rifabbricato più bello di prima. Maria Cristina
| |
Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
|
Pagina (32/781)
|
Torino Marmorea S. Tommaso Nova S. Martiniano Emmanuele Madonna Angeli Castello Nova Nova Cristina S. Carlo Castello Fibellona Francesi Cristina Tommaso Martiniano Carlo Carlo Maria
|