Storia di Torino di Luigi Cibrario
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duchessa reggentefece nel 1659 atterrar varie case per rendere la città più forte da quel lato
minacciata com'era dagli Spagnuoli
ma Carlo Em-manuele 11
figliuolo di leiprincipe famoso per magnificenza piucchè regale di concetti
e per gli splendidi edifizii de' quali arricchì il Piemonte
nel 1669 e negli anni seguenti comprese il borgo di Po nel nuovo giro delle mura e delle fortificazionisicché il castello
che prima era estremo limite della città
ne diventò quasi il centrocome diventò il centro della piazza a cui diede il nome la quale
con uniforme disegno e colla medesima misuravenne fabbricata a levante quale già si vedeva al ponente del castello; il che non potè per altro compirsi che nel 1759
quando per ordine di Carlo Emmanuele ili s'alzò il palagio che comprende le segreterie di Stato e gli Archivi di corte. Nè solo Carlo Emmanuele li diede cittadinanza a quel borgoma ne nobilitò la via principale con uniforme architettura
e con quell'ampio ed alto porticale perpetuo che i forestieriora lodando
ora biasimando sempre c'invidiaronoma non hanno ancor saputo imitare.
Questa maravigliosa strada del Po non fu terminata se non dopo il 1718 (5). Carlo Emmanuele u aprì ancora la via della Zecca
e di mano in mano sotto al suo regno e nella reggenza di Madama Reale Maria Giovanna Battista
s'andarono fabbricando gli isolati che sono a mezzodì della via di Po fino alla
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (33/781)
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