Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LIBRO PRIMOAccenna
come vediamol'iscrizione all'ingrandimento della città operato da Carlo Emmanuele 1 dal lato di mezzodì; e rammenta ancora il perpetuo combatter che fece per la propria indipendenza e perla libertà d'Italia contra gli Spagnuoli che l'occupavano
e contra i Francesi che voleano occuparla: dominazioni ambeduema più la spagnuola
non solo ingratema fatali alla povera Italia
la quale avendo senno e forzase avesse maggior unità e rinnovasse le virtù antiche da regger se e gli altri
fu pur troppe volte costretta a lasciarsi suggeree governare o sgovernare dagli stranieri.
La porta Nuovachiamata allora Vittoria in onor dello sposo
invaginata in occasione di quell'ingressofu in sulle prime fatta di tele dipinte; ma tre anni dopo
con celerità di cui si rinnovò rade volte l'esempiosorgea marmorea
secondo i disegni del conte Carlo Castellamonte. Più magnificama di stile assai più licenzioso
era la porta di Pod'ordine dorico
a forma d'un segmento di circolo con due angoli sporgenti e sei colonne. Sur un dado in cima alla medesima levavasi la statua di un guerrieroforse di S. Maurizio
colla bandiera di Savoia; allato a quellosull' attico
il Po e la Dora versavano dall'urna la dovizia delle loro acque; e sui canti rizzavansi le statue di Pallade e di Mercurio
emblemi delle scienze e del commercio. Era disegno del P. Guarino Guarini Teatino. Vi si leggeva la
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (36/781)
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