Storia di Torino di Luigi Cibrario
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l'esecuzioneonde ai tempi del re Carlo Felice si vuol riferire il quinto ingrandimento della città. Modificati allora i progetti
sorseqaasi per incanto
la maestosa piazza Vittorio Emmanuele
sorse al di là del fiume sull'altissimo suo basamcnlo la rotonda dedicata alla gran Madre di Dio; a mezzodì s'aggiunsero i due ultimi isolati della via di porta Nuovasi formò la piazza Carlo Felice
e si cominciarono gli isolati che fronteggiano verso mezzodì il viale de' platani.
La sesta ampliazione di Torino onora il regno di Carlo Alberto. Quella nuova ciltà che pigliò nome di Borgo Nuovo
movendo da porta Nuova segue l'andamento de'pubblici giardinie allargandosi fino al Po va a ricongiungersi cogli isolati della piazza Vittorio Emmanuele.
Già lo spazio che è tra il viale de' platani ed il viale più meridionale del Valentino comincia a popolarsi di case. Bentosto al di là di quello spazio s' alzerà lo stupendo edifizio del nuovo spedai militaree la Chiesa di S. Salvano
ed il Castello Reale del Valentino faranno corpo colla città
che comin-eierà a meritar veramenteanche per questo rispetto della material estensione
l'antico suo nome d'Augusta.
Son rari ancora i monumenti pubblici. Non torrinon obelischi
non fontane. Ma anche a questo prov-vederà
ne siarn certila munificenza del Re.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (39/781)
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