Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      I.IKKO l'KIMONuove delizie sotlentrarono allora
      secondo l'umana vicendaa quelli orrori: tra le quali voglionsi ricordare la vigna di Madama Reale
      e quella del principe Maurizio di Savoia costrutte l'una e l'altra quasi ad un punto verso il 1650.
      Madama Reale Maria Cristina
      riavutasi dai travagli della guerra civilee dal feroce ed oltraggioso predominio del Richelieu scelse
      sopra il colle torinese a breve altezza in faccia al Valentino
      un luogo di lietifelici ed amabili riposi
      dove fin dal 1622 ella possedeva una villettagià ampliata in detto anno colla compra fatta di quella che possedeva lì presso il conte Ludovico Tesauro
      lettor primario di leggi nell'università di Torino (5).
      Meglio rispianato pertanto il poggio onde aver largo spazio ed a fondar la fabbrica e al piantar vialie peschiere
      e labirintie giardini
      e pergolatialzò sui disegni del padre Andrea Costaguta
      Carmelitano scalzo del convento di Sla Teresa
      suo teologo e consigliereun grandioso edifìcio con tre piani
      checominciato nell' autunno del 1648
      fu condotto al termine nel 1655 (4). Dieci altri anni spesero le arti nello abbellirlo. Avea tre piani ; l'inferiore era destinato a stanza de' cavalieri ; il superiore era abitato dalle dame; quel di mezzo o nobile veniva riservato a Madama Reale
      e compo-nevasi di dodici camere di bella proporzioneche un gran salone divideva in quattro appartamenti.


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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 775

   

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