Storia di Torino di Luigi Cibrario
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importante e fu prima neglettale poi infeudata a privali. L'ebberonel secolo xvi
i Malettie poi gli Scaravelli
dai quali la riebbeper compra fattane
Carlo Emmanuele iquando nel 1585
volendo con-secrare a Dio quel luogofece por mano all' edilìzio della chiesa e del convento sui disegni del Vittozzi. Quel duca teneva
e con ragionein molta stima l'ordine de'Cappuccini
e in gran numero sono i conventi di que'religiosi da lui fondatio soccorsi in tutto il Piemonte. Anche nel convento del Monte desiderò d' averli ; ed essi vi fecero il loro solenne ingresso nel 1590. Nel 1596 il duca die ai Cappuccini del Monte 665 volumi stati elei fu vescovo d'Asti Panigarola
di chiara memoriacon altri assai della propria biblioteca
con legge che non potessero essere estratti dal Convento ne trasferiti altrove. La chiesa non potè venir ufficiata prima del 1611
e solo nel 1638
regnando Vittorio Amedeo ì
si terminò d' adornarla di marmidi stucchi e d'altri fregi
che la rendono cospicua sopra tutte le chiese dell'Instituto cappuccinescole quali d'ordinario non rilucono se non per nettezza
e per una venusta sebben povera semplicità (13). Qui il tabernacolo è ricco d'agate e di lapislazzuli. La tavola dell'Assunta all' aitar maggiore è di Pier Francesco Maz-zuchelli detto il Morazzone
egregio coloritoreil cui ingegno era più adattato ai forti che ai gentili argomenti. Fu molto adoperato da Carlo
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (51/781)
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