Storia di Torino di Luigi Cibrario
MiI IHRo Pillilo
Emmanuele iche lo creò cavaliere. Il S. Francesco della cappella a mano destra è di Giambattista Crespi detto Cerano
creatura (lei gran cardinale Federigo Borromeo
pittore e scultorequel inedes'mo che rizzò presso Arona la statua colossale di S. Carlo.
11 martino di S. Maurizio
che si vede nell'op posta cappella
è di Guglielmo Caccia detto 1 Mon-calvo
pittore mirabile per la freschezza del colorirema non sempre corretto nel disegno. Ne' quattr'an-gob recisi della croce greca vedonsi quattro statue di Stefano Maria Clemente statevi allogate nel 1752; sotto alle quali
su disegni del conte Benedetto Al fieris'eressero nel 1745 e 1747 quattro graziosi aitarmi. Tanto le statue che gli ovai' degli altarini rappresentano santi dell'ordine de'Cappuccini Gli altari dello due grandi cappelle laterali vennero ornati da due divoi-
Lorenzo Georgis e Giovanni Antonio Ferrari.;
come raccontano due lapidi che vi sono allìsse. Nel corodietro l'aitar maggiore
sono sepolte le viscere del principe Maurizio di Savoia
In uno stanzino che s'apre a comu epistolae della cappella di S. Francesco v' è il deposito del venerabile servo di Dio
fra Ignazio da Santià
sacerdote di quest' ordinedi cui s' aspetta la beatificazione. Gran voce di santità egli ebbe e in vita e in morte
e i nostri vecchi i quali l'aveano conosciuto di persona ne parlavano con molto amoree con molta
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (52/781)
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