Storia di Torino di Luigi Cibrario
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I. Il) 110 l'lì l>IOrappresentava la cena di Cristo con gli Apostoli era stato dipinto da Baldassarre Maltheus d'Anversa
scolaro del Rubens
che la dipinse nel 1657 (22).
La sagrestia era ornata d'armadii di legno di nocesquisitamente intagliati dal padre D. Carlo Amedeo Botto
torinesemonaco eremita Camaldolese
con ovali dipinti dal Cignaroli. Dai fratelli Pozzi erano state dipinte le vòlte così della chiesa come della sagrestia. In una camera attigua alla medesima splendeano i blasoni de' sovrani e dei cavalieri dell'Annunziata defunti. Gli stemmi del gran mastro e de'cavalieri viventi vedeansi in fondo alla chiesa sopra la porta.
L'Eremo possedeva una ricca biblioteca ed una galleria ornata di copiosi intagli de' migliori artisti antichi e moderni.
Una cappella sotterraneail cui ingresso era ornato di due colonne di marmo nero
conteneva i depositi de' cavalieri.
Nel giardino miravansi regolarmente disposte le celle degli eremiti in numero di ventuna. Ciascuno avea una comoda abitazione composta di due camere coll'oratorioed un orticello.
11 sacro Eremo di Torino
ridotto dopo la rivoluzione ad usi profani
è ora una proprietà privata. In sua vece fu dichiarata cappella dell'ordine supremo dell'Annunziata la Certosa di Collegno.
Sulla Basilica di Superga
come su monumento
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (60/781)
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