Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO QUINTO
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si vede com'egli era uomo di sembiante bello e maestoso; altro aiuto ai felici successi. Appič del ritratto leggesi un'epigrafe che dovea suscitargli molti nemici:
Vere oculus regni cor regis Truchius hic- est.
Nestor ut ingenioutinam sit Nestor et annis.
Dall'altro lato vedesi un Atlante incurvato sotto al peso del mondo. Ma il globo terracqueo č contrassegnato della croce sabauda. Appič di pagina sta scritto :
Quod tergis gestaris Atlas jam sydera parum est ;
Sola mente gerit Sabaudum Truchius orliem.
Allude il poeta all'antica oscuritā del Truchi con questi versi che ritraggono delle ardite fantasie di quel secolo:
Era perla nascosta il tuo valoreMa il sovran gioiellier di mezzo all' acque Alzolla
e fé' che pių gentil rinacqueLa legō in oro
e se la strinse al cuore.
Finisce il sonetto cosė :
Per teTruchi
il destino č teco innato: 11 tuo corla tua fe' son tua fortuna; Č merto in te quel che negli altri č fato.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (81/781)
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