Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO Qll.NTO
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casamenti situati sulle rive del Po in faccia a San Vito
è antico molto. Nel secolo xviv'avea casa e podere il presidente Renato Birago
da cui lo comprava Emmanuele Filiberto nel 1564 (8). Dimesso l'anno seguente a Giovanni de lìrossestesoriere della duchessa
lo riscattava dodici anni dopo (9). Ma il castello che ora si vede è fruito della munificenza di Madama Reale
Maria Cristina. Fin dal 1655 ne fu cominciata la fabbricae così regnando Vittorio Amedeo ì
marito di lei (10). Sopra intendeva ai lavori con titolo di governatore Antonio Bobba. Vi lavoravano operai parte francesiparte delle valli di Lanzo. Non trovo chi sia stalo l'autor del disegno
e forseessendo costruzione di stile affatto oltramontano
massime nell'acuto culminar dei teltiMaria Cristina l'ebbe di Francia: seppure l'architetto Conte Carlo di Castellamonte
che vedo aver diretta l'operanon seppe piegare il proprio ingegno alle inclinazioni di quella principessa.
Nel 1638 già vi dimorava la cortela quale vi si era trasferita per festeggiare la nascita del delfino
quando un male di pochi giorni eslinse il picciolo duca Francesco Giacinto; morì di febbre continua il 5 d'ottobre a ore dieci di notte.
Secondo le superstizioni di quell'età
non isvanite del tutto all'età nostraquella morte si disse pronunziata dalla caduta d' una saliera a tavola e dall'apparire d'una cometa caudata. Il fallo e che
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (83/781)
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