Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LIBRO PRIMOda lungo tempo era travagliato da una labe polmonare
per cui sempre era stato pallidissimo e debolissimoasmatico e melanconico. Avea sei anni
e come accade ne'fanciulli di tempera più debole nel fisicol'intelletto era svolto più assai che non comportasse l'eia ; lord Fielding
ambasciador d'In-gillerra
si compiaceva infinitamente della sua tenera affabilità. Preso dal maledisse a Carlo Emmanuele suo minor fratello : Pigliati pur la corona
che io ho finito di regnare.
Moribondo si fece dare il crocifisso: dopo d'averlo bacialo finì la vita in queste parole: ora sono contento di morire. Durante la malattia fu cresimato dal nunzio Caffàrelli
e gli fu recata a baciare l'insigne reliquia della SS. Sindone dall' abaie Scoto
primo elemosiniereaccompagnato dal nunzio e dall' arcivescovo (11).
I lavori del Valentino
interrotti dalla guerra civilefurono ripigliati e continuali molli anni.
Dal 1646 al 1649
Alessandro Casella stuccò la camera dei gigli e delle rose; il soffitto della stanza della cacciae di quella del negocio (del commercio) e la stanza della munificenza (12). Oltre alle camere summenlovate trovo memoria d'una camera de'pia-neli
di un teatrod'un gioco del maglio
e d'un infernelto cavato dal sergente Lorenzo Manuel col-l'aiuto d'altri suoi compagni minatori. Le ardesie che coprono il tetto si fecero venir di Moriana.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (84/781)
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Fielding In-gillerra Carlo Emmanuele Pigliati Caffàrelli Scoto Valentino Casella Lorenzo Manuel Moriana Sindone
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