Storia di Torino di Luigi Cibrario
Mimo Plinio
dopo la celebrazione del santo sagrificione die il governo a Giuseppe Caresana
vercellese(1).
Varcate lo oblique opere esteriori e il lungo pontetorreggia robusto e nereggiante il mastio
sulla cui porta vedevasi altre volle lo stemma di Savoia di bronzodi squisito lavoro
opera di Mario d'Aluigi
Peruginostatagli allogata il dì 8 di gennaio del 1568 (2).
Il maschio serviva altre volte di prigion di Stato per uomini di rilevata condizionee fu perciò testimonio di lunghi dolori
e secondo la tristizie dei tempianche d'inestimabili crudeltà.
jNoI 1692
Vittorio Amedeo u era impegnato in pericolosa guerra con Francia
e faceva gli estremi sforzi per riscuoter sè eia patria da quella molesta e vergognosa dipendenzain cui volea tenerla Ludovico : ìv. I Francesi possedevano Pinerolo
ed aveano occupato altre città del Piemonte. In pericolo estremo i rimedii erano estremi; e Vittorio usava del dritto che compete a ogni sovranopigliandosi maggior porzione
che non solevadelle sostanze de' sudditi. Un ufficiale del duca
il referendario Gian Giacomo Truchi di Savigliano (di famiglia diversa del general di finanze)
dovendo dispensare certa quantità di grano ai soldatine fe' incetta al prezzo di lire 5 e mezza l'emina
e non potè ottenerne il rimborso a maggiore stima di soldi quarantotto. Avendo inoltre pagato qualche spia per essere informato de' progetti
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (106/781)
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