Storia di Torino di Luigi Cibrario
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liiìuo secondovecchia e la nuova; e sono la via di Dora Grossa e la via di Po.
Noi volendo descrivere storicamente l'interno della città
faremocapo da Dora Grossa
poi entreremo nelle vie che al nord ed al mezzodì di Dora Grossa
o sboccano in quellao corrono in direzioni parallele ; e seguiteremo a percorrere colla stessa ragione la piazza del Castello
il corso della via di Po e dello strade che s'aprono a destra ed a sinistra della medesima-
Dora Grossa dovette essere la prima strada della città nascente de'Taurini. Dal Castello alla metà circa dell'isola de'Gesuili essa ne segna la primitiva lunghezza. Seguitando fino alla via della Consolata
ne misura il primo ingrandimentod'epoca ignota. Dalla via della Consolata fino al termine della città misura l'ampliazione fatta da Vittorio Amedeo 11
re di Sicilia
poi di Sardegna.
Entrando in Dora Grossa dalla strada reale di Francia si ha a mano manca uno dei quartieri di fanteria edificati dallo stesso sovrano sui disegni di don Filippo Juvara. Ma se ne vede qui solamente la parte posteriore ingentilita dal conte di Borgaro con una bella facciata per ordine di Carlo Emnyjnuele 111 quando si rettilineo la via di Dora Grossa.
In fine della seconda isola a destravoltando il canto
s'incontra la porta del Deposito di San Paolo. È questo un instituto d'educazione per fanciulle civili
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (126/781)
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