Storia di Torino di Luigi Cibrario
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unno secondoora insti lui la per confortare i condannati
accompagnarli alla giustiziaseppellirne i corpi e far celebrare pii suffragi per l'anima. A questo fine deputava sei confortatori
e nei tre giorni che seguitavano immediatamente l'esecuzione di ciascun condannatogli faceva dire tre ullìzii e tre mosse di San Gregorio.
La messa di San Gregorio
così chiamata da un consiglio dato da quel santo pontefice all'abate Prezioso
consisteva nel dire per trenta giorni continui successivi al transito d' alcuno una messa pel suffragio di quell'animae nel salmeggiare durante la messa l'ufficio de'morti. Onde si scorge che solo impropriamente chiamavasi messa di San Gregorio il suffragio ridotto a soli tre giorni.
In molli luoghicome a Novara
a Como ed altrovecoteste cappelle de'giustiziati furono segno d'un culto superstizioso fondato sulla opinione che più facilmente abbiano potuto procurarsi l'eterna salvezza coloro che sì acerbamente espiarono i loro misfatti in questa vita
e furono confortati di sì caldi spirituali soccorsi. In alcune città
in una scura cappellaun fioco lume che v'arde perenne mostra un gran crocifisso
il cui piede è circondato dei teschi degli sciagurati che espiarono sul patibolo i deliiii.
San Dalmazzo era chiesa parrocchialeed avea giurisdizione nel 1584 su mille anime. L'ordine di
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (130/781)
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