Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO PltlMO
di que' gloriosi confessori della fedes'era edificalo un oratorio sul finir del secolo 111
convertilo poi in tempioquando cessò di parer caso di morte l'esser cristiano. Ampliato ed ornalo dal vescovo S. Vittore
successore di S. Massimo
sul finir del secolo ve già divenuto allora segno di divoti pellegrinaggi; ruinalo poi dai Saraceni e da altri barbari
ristoralo dal vescovo Gezone che v'aggiunse ne'primi anni dopo il mille un monastero di Benediltini; caduto molti secoli dopo in commendanel 1556 fu distrutto dai Francesi
nella quale occasione vennero le sacre reliquie trasferite in Sant'Andrea
donde nel 1575 si portarono all' oratorio provvisionale de' Gesuiti
mentre s'attendea la costruzione del nuovo magnifico tempioin cui doveano essere definitivamente allogate.
Nel sito medesimo in cui si murava la novella chiesa de'Ss. Martirisorgca prima la chiesa antichissima parrocchiale di Santo Stefano
di cui si ha memoria fin dal 950. Nella qual epoca era usoche i canonici della Cattedrale fossero incardinali ad alcuna delle chiese della città
e v'esercitassero l'ullicio parrocchiale. Rettore della chiesa di Santo Stefano era allora l'arcidiacono del capitolo Torinese.
Nel 1551 la parrocchia di Santo Stefano era unita a quella di San Gregorio; nel 1575 fu soppressae la chiesa colle case vicine passò in proprietà del Seminario ivi fondato da monsignor Gerolamo della Rovere
Fui. ti 19
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (141/781)
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