Storia di Torino di Luigi Cibrario
capo primo
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costituisce l'essenzasebbene i regolari quando si governano collo spirito del Vangelo
e colle massimee coli'accesa carità de'Santi loro fondatori
lontani dal balestrarsi nel cozzo dei privati interessi e delle politiche agitazionisieno preziosi cittadini e grandi promovitori di religione e di morale.
Dopo la soppressione la chiesa de'Gesuiti venne ufficiata qualche tempo da preti secolaria cui si surrogarono i sacerdoti della Missione in virtù di R. biglietto del 25 luglio 1776. Ma il 3 dicembre del 1800 un commissario repubblicano venne loro notificando che la loro congregazione era soppressa
e che avean termine di due decadi a sgombrare. »
Nel 1802 una parte del convento che guarda a mezzodì ed a ponente fu destinala ad uso di carceri correzionali.
Riposa in questa chiesa Filiberto Milliet
arcivescovo di Torino
dotto ed eloquente prelatosepolto il 3 di settembre del 1625 (14).
Il 15 di marzo del 1672 a sera avanzata vi fu recato privatamente il famoso primo presidente Giovanni Francesco Belletia
che essendo semplice avvocalo e sindaco di Torino nel 1650
e imperversando la pestilenzasicché tutti erano o morti o fuggiti
o infermi i governantiegli solo tenne in mano il governo della città
e provvide alla salvezza pubblica ed all'abbondanza de'viveri; degno perciò d'eterna memoria. In febbraio del 1675 lo seguiva
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (147/781)
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