Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAl'O PlllMO
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ave\ano casa in quella città
tanto si piacque della religiosa loro vita clic gli nacque gran desiderio di introdurli a Torino.
Àvea già comincialo l'Albosco ad esercitar l'uilicio dell'avvocatoquando nel 1504 si dispose dt lasciar il mondo e rendersi Certosino. Nell'atto di sua rinunzia
che fu a' 7 dicembre di quell'annolasciò alla Compagnia una casa che aveva comprata Sn Torino dal senatore Agostino della Chiesa con questa condizione che
se in terminÉMdi due anni la Compagnia non potesse stabilirvi un collegio d'otto religiosila detta casa tornasse a suo padre. Entrato poi nella Certosa di Pavia
e sempre caldo in quel desiderioscriveacontinue lettere ad Aleramo Beccuti pnncipal cittadino Torinese
già vecchio e senza figliuoliaffinchè destinasse ad opera sì buona una parte delle sue sostanze. Da principio il Beccuti non badava punto a quelle sollecitazioni che gli parevano forse indiscrete. Ma un giorno finalmente rileggendo unaleltera dell'Albosco
si sentì commosso ; ed a Nicotine Bovio
suo amicissimodiè commissione d informarsi de'por-tamenii de'Gesuiti. Capitò allora in Tonno d padre Coclret
savoiardoche gb fu dal Bosio condotto; e le sue parole e le avute informazioni d sospinsero ad assegnare sulle sue possessioni di Lucento alla Compagnia scudi trecento d'oro annui
onde avesse abilità di stabilire un collegio nella città di l'ormo
Ciò fu il 2 dicembre 1506 Addì 17 dello stessoVoi. II 20
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (149/781)
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