Storia di Torino di Luigi Cibrario
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I.lBRO SECONDOfondameli lo della quale erano stali i libri recativi da Guglielmo Baldessano di Carmagnola
socio nel 1570 del collegio teologico di questa università
ritiratosi a vivere presso que'padri. Nel 1625 Luigi Albriccio
Gesuitaavendo predicalo la quaresima in duomo con grande plauso
Carlo Emmanuele ì glie ne volle contrassegnare il suo gradimento col dono di doppie 100 e di scudi 800 da impiegarsi in un censo sulla città per la biblioteca del collegio dei Ss. Martiri.
In esso collegio vivea a que'tempie nel 1627 ne fu anche rettore
un uomo di gran mente e di molla dottrinail padre Pietro Monod
savoiardoteologo ed istoriografo della l\eal Casa
che la duchessa Cristina
tulrice di Carlo Emmanuele 11 e reggenteadoperò in gravi maneggi di Stato; finché nato nel Richelieu sospetto che fomentasse disegni ostili alla corona di Francia
quel superbo ministro ne chiedette minacciosamente non solo la destituzionema la prigionia. La duchessa seppe resistere; e quando carcerò il Monod a Monmegliano ed a Miolans dove poi morì
si fu per risentimento dell'inclinazione che dimostrava al principe cardinale Maurizio suo cognatoe della fuga da lui tentata: non per compiacere a Richelieu nelle cui mani ricusò sempre di consegnarlo.
Imperocché il sovrano che immola un proprio suddito alla prepotenza stranieraimmola se stesso
ed una lieve canna gli sta meglio in man che lo scettro.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (152/781)
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