Storia di Torino di Luigi Cibrario
I 11".Ito SECONDO
nell'isolato a sinistraed avea prospello sulla via di Dora Grossa. In faccia al medesimo giganteggiava l'alta forre del Comune
sulla cima della qualefalò e fuochi artificiati celebravano tempo a tempo le pubbliche allegrezze; la campana del Comune dava segno del radunarsi e'dello andar in oste
o coi frequenti rintocchi annunziava le esecuzioni della giustizia
- l'orologio segnava il diurno correr del tempo all'italiana fino al 1508
e dopo quel tempo alla francesepoi nuovamente all'italiana fino al 4 di gennaio del 1791
nel qual giorno ricominciò a suonare alla francese (1). Finalmenteaffissa a mediocre altezza al muro della torre medesima
si vedea la carrucola che serviva a dar i tratti di corda. L'antica torre era fattura del secolo xiv. Nel 1580 la città facea provvisione perchè si finisse la torre. Nove anni dopo comprava una campana dall'abate di San Mauro
e stabiliva a Torino il primo orologio. Nel 1449 il Comune riformava si coprisse la torre nuova. Aprivansi in essa finestrelle gotiche ora sole ora binatepiccole e grandi confusamente. Nel 1060 essendo mezza rovinataci comune la rifece per festeggiare la nascila di Vittorio Amedeo u
principe che dovea rendersi ben degno delle allegrezze con cui si onoravano i suoi natalipoiché egli fu che col forte braccio e colla gran mente redense lo Stato dalla soggezione in cui l'avea lungamente tenuto la Francia; egli fu che ne strappò dalle mani di Luigi xiv la nocevole ed
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (158/781)
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