Storia di Torino di Luigi Cibrario
Cll'O QUA RIOil Rigai ciò negare
lo afferrò con ambe le mani e postoselo dinanzi sull'arcionein un momento disparve
senzachè mai più se ne scoprisse indizio. Si sparse la voce che Rigat fosse stato portato via dal demonioe fors' era invece una vendetta di qualche cattolico. 11 fatto è che Caillot da quel punto abbandonò Ginevra e la setta protestante
e raccontò distesamente a chi fu vago d'udirlo un tale successo (9).
11 12 d'aprile del 1728 entrò nell'ospizio de'Catecumeni di Torino
desideroso d'abiurar gli errori in cui era stalo educatoGio. Giacomo Rousseau
d'anni sedici.
L'abiura ebbe luogo il 21. Il battesimo condizionale gli fu amministrato due giorni dopoessendo padrino Giuseppe Andrea Ferrerò
e madrina Francesca Maria Rocca (10).
E cosa notissima che Gian Giacomo Rousseau non fu mai nò cattoliconè protestante
perchè i sensi e l'imaginazione tennero sempre in servitù quell'altero intelletto.
La confraternita di cui ragioniamo intraprese in diversi tempi lunghi viaggisia per appagamento della religiosa sua pietà
sia per segno di sua divozione al principealla patria.
In settembre del 1585 andò alla Madonna di Mon-crivello in adempimento d'un voto fatto per la salute di Carlo Emmanuele i.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (195/781)
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