Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LI URO SECONDONel 1600 i due magistrati furono trasferiti nel palagio che una volta apparteneva a monsignor di Rac-conigi.
Vittorio Amedeo u volendo che i supremi amministratori della giustizia avesser degna sedecommise al Juvara la formazion d'un progetto
per cui la metà dell'isolato non consecrata alle carceri si convertisse in un maestoso palagio destinato a quest'uso. L'appalto dei lavori fu pubblicato il 18 maggio 1720. Giacomo Bello ne fu deliberatario. Si cominciò a murare e si terminò l'ala di levante. Ma in parte le guerrein parte la trascuratezza de'ministri regi
fecero interromper l'operae intanto a mala pena nel fabbricato già eretto
poteva allogarsi il magistrato della Regia Camera col suo copioso ed importante archivio.
Nel 1748 Carlo Emmanuele ni spedito da' suoi guerrieri trionfipiù sanamente imaginava che le carceri dovessero esser tolte da quel sito centrale e trasferite in un angolo della città (via de'Fornelletti)
e che l'intero isolatomutato in pubblico edilizio
raccogliesse tutti i magistrati e tribunali della capitale. 11 conte Benedetto Alfieri ne stese uno stupendo progettosostituendo nella facciata all'ordine dorico l'elegante Ionico Scamozziano. Se questo progetto fosse stalo eseguito
ninna città potrebbe vantare ugual monumentoma i lavori appena cominciali furono di nuovo interrotti.
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (242/781)
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Rac-conigi Amedeo Juvara Bello Regia Camera Carlo Emmanuele Fornelletti Benedetto Alfieri Ionico Scamozziano Giacomo
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