Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO SESTO
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Altra volta furono ripresi i lavori a'tempi di Vittorio Amedeo nie nel 1787 si cominciò la facciata; ma di nuovo i casi di guerra e le angustie dell'erario ne vietarono il proseguimento
finche il re Carlo Felice nel dicembre del 1824 ordinò si continuasse quella fabbrica e si conducesse a compimento. Ma solo in luglio del 1830 s'approvarono i progetti dell'ingegnere Michela e si stanziarono i fondi necessari. L'e-difizio era compiuto nel 1838 (14). In novembre la Regia Camera si adunava nella nuova aula a ponente; s'adorna la medesima di pilastri d'ordine ionico e sotto l'imposta di sedici alti rilievi ; dieci sono i medaglioni e vi si raffigurarono con ottimo pensiero dieci de'più famosi giureconsulti nazionali; sei rappresentano genii seduti addossati 1'un all'altro e scriventi. Nella illustrazione che ne fu pubblicata si chiamano il genio giureconsulto ed il genio concelliero. Idea piena di novità
non essendosi mai detto od imaginato che il genio bazzicasse tra i cancelli degli attuarii.
Il Senato tenne in questo palazzo le sue prime sessioni il 6 di marzo 1859. Relle sono tutte le sale in cui siedono le classi civilibellissima
aparermioquella dell'angolo sud-ovest: graziosa
sebbene un po' troppo carica d'ornamenti
è l'aula in cui si raccoglie la prima classe civileadorna di colonne corinzie
e tra gl'intercolunnii d'emblemidi religione
di miliziadi scienze
di commercio e d'agricoltura; in
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (243/781)
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