Storia di Torino di Luigi Cibrario
L1IÌP.0 SECONDOquesta casa servì giovanissimo Gian Jacopo Rousseau in condizione di lacchè; ma il vecchio conte di Go-vone
conosciutone l'ingegnolo trattava con molti riguardi; anzi l'abate suo figliuolo che avea fatto ottimi studi nell'università di Siena
piace vasi d'ammaestrarlo e di compierne l'educazione col pensiero d'avviarlo poscia per la carriera diplomatica. Una di quelle bizzarrie subitanee dell'indole selvaggia e morbosamente sensitiva di Rousseau lo fece uscire di quella casa e lo risospinse al di là dai monti in traccia d'avventuretra '1 buio degli errori
le dorate lusinghe de'sogniil soflio delle tempeste.
Proseguendo il camminosi trova sul canto della via d'Italia la chiesa di San Domenico coll'annesso convento. Fu fondato verso l'anno 1260 per opera di frate Giovanni
torinesedomenicano del convento di Sant'Eustorgio di Milano
il qualenon contento d'aver procurato alla sua città natale il beneficio di una congregazione d'uomini nel ministero apostolico della predicazione e nella scienza teologica segna-latissimi
volle dotarla d'una biblioteca molto rara e copiosa.
Chiestane licenza al generale n'ebbe questa risposta:
Al carissimo figliuolo in Gesù Cristo
frate Giovanni di Torino
dell'ordine de'Predicatori
Frate Giovanni
de'frali dell'ordine medesimo
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (252/781)
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