Storia di Torino di Luigi Cibrario
capo settimo
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il calor delle fiamme. La cappella e parie della nave destra si dovettero rifabbricaree furono ristrette secondo le regole del novello dirizzamento della strada d'Italia. Nel 1770 i padri fecero rifar di marmo l'aitar maggiore della chiesa
e due ami: dopo anche quello di S. Vincenzo Ferreri
Nel 1780 Vittorio Amedeo ni costrusse la cappella del beato Amedeo
e la ornò di due medaglioni di marmo raffiguranti la beata Ludovica e la beata Margarita d. Savoiasecondo i disegni dell'architetto Bò.L'architettura della graziosa cappella del ftosarh è disegno di Luigi Bar-beris. La tavola colla Vergine che avendo in braccio il Bambino porge il Rosario a S
Domenùo in presenza di Sa Catlerina da Siena
ò una delle buone opere di Giovanni Francesco Barbieri la Cento dello il Gucrcino. Questa cappella già possedevaprima de'tenq i del Gucrcino
vale a direnel 1584
una tavola molto bella. Monsignor Peruzzi nella sua visita dice che quell'altare era ornate pulcherrima iconae che una volta al mese vi si faceva una pro-cession generale col concorso di tutto il popolo. I quindici misteri che vedensi attorno al quadro fu rono scolpiti in medaglioni d'legno da Stefano Maria Clemente.
In altro altare la tavola di S. Vincenzo Ferreri in atto di predicare al popolo
è di Giuseppe Galeotto
figliuolo di Sebastiano
pittore di med"»cre bontà
ma inferiore al padreSebastiano
piltor
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (255/781)
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