Storia di Torino di Luigi Cibrario
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libro secondoo di lanli al tri pericoli in cui inciampano le inquisizioni che si velano fino all'ultimo coll'ombra del più rigoroso mistero
ed in cui perciò la giustizia corre gran rischio di naufragare. Ecco in quali termini scriveva all'Inquisitore circa al 1514 Bianca di Monferrato duchessa vedova di Savoia
virtuosissima principessa :
R.de in xpo pater amice et orator ntìster carissime. Il castellano nostro de Vigono (15) ne ha dato ani so corno voi et il R. Vicario de Susa liauiti comenzato a procedere a la inquisitione de le persone heretiche precipue contra certa femina forestiera in el dieto loco. Et che le R. V. hano assai informatione contra alchunì di epso loco medesimo. Et che vollentieri essendo del nostro piacere proce-deriano contra dicti maculati del dicto crimine : sia homo o femina.
Siamo contenta se proceda alla dieta inquisitione. Mediante che per le R. V. o li deputandi per quelle e proceda débitamente come iustieia richiede e non sinistramente ne a peticione di alehuna persona comò ut plurimum se sole fare. Perchè accadendo tal cossa oltre che saria contra Dio ne saressimo malcontentaet facendo le prefate R. V. o per li deputandi di epse il debito de la rasone corno crediamo ferano non sera causa alehuna di querelili verso noi ni
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (264/781)
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Inquisitore Bianca Monferrato Savoia Vigono Vicario Susa Dio
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