Storia di Torino di Luigi Cibrario
capo Plinio
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l'altra in l'accia all'altare della Madonna della Consolata. Al di fuori correva un portico sostenuto da pilastrini poligoni di mattoni lavorati all'anticache cominciava dal campanile e stendevasi fin quasi all' estremitā della chiesa.
Vicino alla seconda porta a mano sinistraentrando
vedevansi alcune pianelle che si conservavano sempre asciuttesebbene tutto il restante pavimento fosse coperto d'umiditā 5 e lā dicevasi essere il sito dove il cieco di Brianzone avea scoperto la sacra ima-gine C6) ed il popolo lo baciava.
La cappella della Madonna fu ampliata ed ornata di quattro colonne di marmo nerodi pitture e di stucchi rappresentanti tutte le festivitā della B. Vergine nel 1C11 (7); V altare fu consacrato da monsignor Vicia
giā vescovo di Vercelli
il 12 settembre 1620 (8). Nel 1659 poi il conte Flaminio San Martino d'Aglič la fe' maggiormente ornare fragl'intercolunnii con fregifestoni
puttini e cherubini di marmobianco. Il lavoro fu condotto a termine nel 1662 (9).
Prima che la chiesa e la cappella venissero riedificate vi si vedeva quantitā di voti d'argentoed uno fra gli altri d'un figliuolo
d'altezza d'un raso c pių d'argentodi peso pių d'un rubbo
rappresentante S. A. R. Vittorio Amedeo
oggi regnante (Vittorio Amedeo ii); era (la cappella) illuminata con nove lampade d'argento nei giorni festivi (10).
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (291/781)
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