Storia di Torino di Luigi Cibrario
50 2 LIBRO TERZOmessa
od a cercare il padre abate Dormiglia suo confessore. V'andava a piedi preceduto da due vallettiuno de' quali con lanterna. Si confessava d'ordinario nella piccola sagrestia già riservala all' uso particolare dell'abate. Quando villeggiava alla Vena-ria
mandava a pigliar il confessore con carrozza tratta a sei muli bianchi; talvolta fu visto quel principe alla Consolata accostarsi alla sacra mensa confuso in mezzo alla calca del popolo. Vi vennefra le altre volte
addì 24 di settembre del 1715
vigilia della sua partenza per Palermo
dove fu poi unto e coronalo re di Sicilia. Vestiva quella mattina un giustacuore turchino coi bottoni d'oro. In sul giungeredispensava ai poveri uno scudo bianco. Tornando al palazzo a piedi
incontrò presso Sant'Agostino il parroco che portava il Viatico ad una madama Soppena
s'unì al corteggio ed accompagnò divotamente il Santissimo (22).
Si fu in una delle sue visite notturne alla Consolata
che avvertì ad un lume che vedea sempre ad uno di quelli abbaini che sorgono sui tetti delle casee rischiarano l'umile abituro de'poveri: e domandò chi vi abitasse e perchè vi fosse costantemente quel lume: gli fu risposto esser l'abitazione d'un povero giovane nizzardo testò laureato in leggi
che passava le notti a studiare. Vittorio volle conoscerlolo nominò sostituito avvocato de'poveri ; era il Caissotli: e quel povero studente diventò poi gran cancelliere.
Questo principequanto assoluto nelle sue volontà
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (302/781)
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