Storia di Torino di Luigi Cibrario
cal'o secondo
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Dentro la città poi aveano coperta la strada con tendee l'aveano parata di tappeti dai due lati; gli osti
tavernieri e pellicciaidalla porta della città fino alla porta grande di Scrimaglio;
I pizzicagnolipanattieri e pellicciai
da detta porta fino al cantone del signor di Pingon ;
I sartii calzolai ed i conciatori
dal canto del signor di Pingon fino al canto della casa di Rosate; gli indoratori ed i libraidal canto di Rosate fino alla mezza porta del sig. iNiccolino Ratto;
I procuratori e praticantida detto luogo fino all'osteria della Corona.
Dalla Corona sino al cantoed alla quadra della casa del Marmusino
aveano coperto e tappezzato la strada facendo il giro cbe si conveniva per volgere a levante verso la Cattedrale i barbierigli armaiuoli e gli spadari.
La via che segue fino al Duomo era stata tutta coperta e parata dagli speziali e dai mercanti.
II 15 d'agosto di quell'annogiorno di domenica
alle ventitré ore circa italianeil giovanetto principe di Piemonte andò ad incontrar Sua Maestà Cristianissima presso li molini di Dora
e fattagli riverenzarientrò subito in città pel bastione degli Angioli
onde avvisarne Madama Serenissima sua madre e zia del re.
Emmanuel Filiberto aspettò il re suo nipote alla porta della città. Giunto che fu gli fece riverenzae
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Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
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Pagina (339/781)
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Scrimaglio Pingon Pingon Rosate Rosate Niccolino Ratto Corona Corona Marmusino Cattedrale Duomo Piemonte Sua Maestà Cristianissima Dora Angioli Madama Serenissima Filiberto Serenissima
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