Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO QUARTO
3Grŧ
ne'candellierie piene d'immondezze. Le finestre non aveano vetri
ma tela inceratala quale vedevasi ancora in Torino fino ne! palazzi de'principi. II coro de'Canonici era angusto molto. Accanto alla chiesa verso il meriggio era il cimitero. Ma dopo quella visita apostolica
la chiesa fu ripulitale cappelle adornate
gli altari costrutti di muraturadi pietre o di marmi
ridotti a minor numeroma alzati allo splendor conveniente. Carlo Emmanuele i ornō l'aliar maggiore
vi costrusse uno stupendo tabernacoloampliō il coro e vi fece attorno gradi marmorei; fe' alzare un elegante oratorio di legno o tribuna
in cui egli e la sua famiglia assister potessero ai divini uffici (11).
A quei tempi i Gesuiti insegnavano il catechismo ai ragazzi nel duomo e in San Dalmazzo ; e il sacerdote che portava l'olio santo ad un infermoandava in cotta e stola solennemente
preceduto dalla croce.
Le pareti di questo sagro tempio s'adornano di molte lapidi sepolcrali.
L'iscrizione pių antica e preziosa č quella del vescovo Ursicino che morė nel 509(12). Poi si valica un intervallo di otto secolie si trova il sepolcro di Giovanna d'Orlič
dama de la Balme
morta a Pavia
trasferita a Torino e sepolta nella cattedrale extra magnani portam nel 1479. Fondō questa dama tre coristi nella cattedrale. Nel 1495
quando si rifece
| |
Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
|
Pagina (367/781)
|
Torino Canonici Emmanuele Gesuiti San Dalmazzo Ursicino Giovanna Orlič Balme Pavia Torino Carlo
|