Storia di Torino di Luigi Cibrario
I.IISHO TliltZO
vecchiezza (1700-1815); U teologo collegiate Sineo
vero esempio de' sagri oratocidella cui semplice eleganza
soda dottrinaefficace persuasione ser-ban cara memoria e l'oratorio dell' Università
e la chiesa di Santa Pelagia; i\ padre Bollati
poi vescovo di Biella (1803-1818); il canonico Berla di Biandrate (1807-1814); Giacinto Pippi di Siena
che venne la seconda volta quand' era già vescovo di Montalcino (1812-1817); l'abate Deluca
vicentino (1820-1824-1852); il padre Pacifico Deani
minor osservante di Brescia
il cui quaresimalecome quello dell'abate Deluca
è tatto di pubblico dirittoe che fu da morte immatura sottratto ad ulteriori trionfi ; monsignor Scarpa di Vicenza (1820-1850-1834-1858); Filippo Artico di Ceneda (1840)
creato poi vescovo d'Asti.
Nel 1787 predicava in duomo l'abate Lavini; fra gli argomenti delle sue prediche uno ne trovo clic dovrebbe più spesso esser tema de' sermoni evangelio^ poiché trattati di vizio comunedi vizio detestabile. 11 12 marzo di quell'anno discorreva il Lavini de'falsi zelanti
e dimostrava ch'ess rovinano la religione dai fondamenti opponendosi alla carità'
1° Coi pensierigiudicando il male dove non è;
2° Colle parolepubblicando per male quel che
non òj
5° Colle operepregiudicando colle azioni in
| |
Storia di Torino
Volume Secondo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 775 |
|
Pagina (382/781)
|
IISHO TliltZO Sineo Università Santa Pelagia Bollati Biella Berla Biandrate Giacinto Pippi Siena Montalcino Deluca Pacifico Deani Brescia Deluca Scarpa Vicenza Filippo Artico Ceneda Asti Lavini Lavini Colle Colle
|